mercoledì 6 gennaio 2010

Piano casa= Condono edilizio programmato?

In questi giorni mi è capitato di nuovo sotto gli occhi il numero 8 di archiworld magazine e ho riletto con piacere e rinnovato interesse, quanto scritto dal collega Andrea Boschetti a proposito del Piano Casa. Credo sia utile spendere un po' del nostro tempo (e non mi rivologo solo agli "addetti ai lavori") per riflettere su cosa potrebbe rivelarsi, a medio e lungo termine, quello che viene presentato, non senza una certa euforia ed ingenuo ottimismo, come un modo per snellire le procedure nel mondo delle costruzioni e rilanciare l'economia edilizia. Il dubbio del collega, da me condiviso al cento per cento, è che possa, invece, "trascinare il Paese verso una nuova deregulation selvaggia autocertificata [...]. Se è vero, infatti, che in Italia l'architettura contemporanea di qualità stenta a decollare ed è sempre più difficile intervenire con progetti innovativi sul piano morfologico e funzionale all'interno di tessuti urbani consolidati, proseguendo quella cultura secolare di sedimentazione cumulativa dell'architettura nelle diverse epoche storiche, è vero anche che i percorsi come quelli suggeriti dal Piano Casa, allontanano ancor più da tale possibilità. L'incentivazione prevista dal decreto rischia, mancando un controllo sulla qualità dei progetti, di configurarsui come come un grande condono programmato e generalizzato [...]" poiché "[...] vista l'assenza totale di controllo prevista (progetti in autocertificazione), nega categoricamente qualsiasi criterio di garanzia e di valutazione della qualità architettonica. Inoltre, va anche detto, che oltre a no n garantire la qualità, le autocertificazioni (o DIA), non garantiscono automaticamente percorsi snelli e veloci, come le esperienze di molte Amministrazioni oggi dimostrano. Ecco dunque il nodo della questione: perché in Italia i progetti, dai più semplici ai più complessi, rimangono quasi ovunque ostaggio di tempi di approvazione infiniti e di complicatissimi passaggi valutativi incomprensibili il più delle volte alla logica? E' mai possibile che per il cattivo funzionamento della macchina aministrativa si debba ricorrere alla resa dichiarata di qualsiasi controllo, inclusa la qualità?".
Il passaggio che più mi ha colpito è proprio questa possibilità paventata da Boschetti, di trovarci di fronte al quarto Condono Edilizio, immemori dei danni e talvolta anche dalle tragedie provocati dai precedenti tre e di cui ho avuto modo di dire altrove, in occasione della tragedia di Messina.
Riporto, per amore di brevità, solo l'inizio del mio scritto di allora. Credo basti a far capire l'entità dei danni che potrebbe causare un ulteriore "condono".


sabato, 3 ottobre 2009 alle 08:31

Stamattina, ascoltando "prima pagina" di Canale 5, ritrovo sul quotidiano La Stampa, le esatte parole che ieri sera, verso le 18,30, ho detto a due colleghi, convinti berlusconiani.

Napolitano: "Sicurezza, no alle opere faraoniche"

http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/po...

Si è parlato di tragedia annunciata (ormai è diventata una frase di rito) e di scellerato abusivismo edilizio (ormai è diventata una frase banale); in sintesi: il solito bla, bla,bla, che dice la verità senza dire però niente, perchè la verità è questa, alla fine.
L'abuso edilizio è un reato ma prima ancora è una scelta scriteriata.
La cosa peggiore però non è l'abuso edilizio ma il condono che va a sanare, a legalizzare uno stato di fatto che, come abbiamo visto, può essere estremamente pericoloso. Una bomba ad orologeria, che rischia di diventare "tragedia annunciata".

Questa volta partiamo da un altro quotidiano: Il Corriere della Sera e ripercorriamo insieme la storia dei condoni edilizi in Italia. Materia noiosa per i non addetti ai lavori, posso capirlo, nondimeno vi consiglio di fare questo piccolo sforzo, giusto per capire come una legge nata, ad esempio, per legalizzare una villa in Sardegna, può causare una strage in Sicilia.


[...]

Una sola riflessione, le conseguenti le lascio a voi: se è tutto demandato ai Comuni e alcuni Comuni del Sud sono in aree controllate da sempre dalla criminalità organizzata (mentre nessuno, nè al nord, nè al sud sembra controllato dal buon senso), il bla bla bla di cui sopra, stupisce o incanta ancora qualcuno?

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